Torna a rianimarsi questo blogghettino. E lo fa in grande stile, niente meno che con la pubblicazione della mitica top 20 dei migliori dischi del 2009. Il tutto in ordine rigorosamente crescente.
Leggete, godete e commentate. Se vi piace qualche titolo, segnatelo nelle vostre letterine a Fottuto Babbo Natale.
Con i migliori auguri della redazione.
Yeah!
ecco il listone:
20) Mos Def - The ecstatic
Lanciatissimo. Come attore, e come rapper. Gran disco. Punto.
19) Dente - L'amore non è bello
Il Menestrello nostrano più intrigante in giro. Incanta con le sue storie e fa innamorare con una poetica di balocchi e sogni giocosi.
18) Dan Auerbach - Keep it hid
Disco solista per il leader dei Black Keys. Chiude il cerchio di un trittico memorabile con Attack & Release e il progetto Blakroc. He got the Blues. Con la B maiuscola.
17) Major Lazer - Guns don't kill people - Lazers do
Switch e Diplo vanno alle radici della fidget house e del bailè funk che tanto spopola sui dancefloor. Un bel bignamino moderno e ultracool di dancehall, hip hop e reggaeton. It began in Jamaica.
16) Phoenix - Wolfgang Amadues Phoenix
"Litzomania" e "1901" sono due gioielli pop. Come il resto dell'album. Decisamente superiore alle ultime prove.
15) Arctic Monkeys - Humbug
Le scimmiette artiche sono cresciute. Per scrivere questo disco sono andate a svernare al sole del deserto in California. A offrirgli riparo ci ha pensato quel vecchio volpone di Josh Homme.
14) Charlotte Gainsbourg - IRM
La francesina figlia d'arte sforna il suo disco migliore. Maturo e ispirato. Complice quel folletto matto di Beck, che ci mette più di uno zampino. Acoltare "Heaven can wait" per credere.
13) Grizzly Bear - Veckatimest
"Two weeks" è forse ma dico forse la canzone dell'anno. Talento da vendere. Psichedelia e armonie vocali che fanno volare alto. Molto alto.
12) Mayer Hawthorne - A strange arrangement
Questo novello Jamie Lidell (molto più pop, intendiamoci) è una delle piacevoli scoperte di questo 2009. Soul, cuore e amore, ma con immensa classe.
11) Massive Attack - Splitting the atom (ep)
4 brani, che sono 4 pugni in faccia. Duri e scuri, come i tempi in cui viviamo.
10) Devendra Banhart - What we will be
Disco sottovalutato. Che invece conquista alla distanza, grazie ad una vena più solare, con sprazzi di reggae e rock. Non mancano i momenti più riflessivi e i soliti vagheggiamenti psichedelici.
9) Kings of Convenience - Declaration of Dependance
"Boat Behind" è la canzone perfetta. Poi conquistano anche le altre. Piano piano, due voci e due chitarre. Dipendenza assicurata.
8) Eels - Hombre Lobo
Non poteva mancare in questa lista il caro Mr. E, che sforna dischi a raffica. E non ne sbaglia uno manco a morire.
7) Pearl Jam - Backspacer
Menzione d'obbligo per Eddie e la sua banda. Ispirati, sobri. Se ne fottono di tutto e tutti. Dritti al punto, sempre. E al cuore, ovviamente.
6) Afterhours - presentano Il Paese è reale
19 artisti per un paese migliore? Il messaggio è chiaro: cambiare le cose, con la musica, è ancora possibile. O quanto meno è ancora bello crederci.
5) Various Artists - War Child presents Heroes
Un gran disco di sole cover. Ma cover con i controcazzi. Una sfilza di artisti di altissimo livello, tra cui Beck, Tv on the radio, Elbow, Hot Chip. Comprate questo disco e fate un' opera di bene, supportando la causa di War Child.
4) Basement Jaxx - Scars
Il disco che rimette le cose a posto, dando ai Cesari ciò che loro spetta. E che spiega in poche parole a tutti perchè esitono Crookers, Major Lazer, Santigold, e marmaglia varia. Una sfilza di ospiti da far venire brividi, Yoko Ono inclusa.
3) Blakroc - Blakroc
I Black Keys e un manipolo di rapper capitanati da Mos Def. Blues, rock e hip hop. Tutto suonato. Il crossover oggi rinasce qui.
2) Wilco - Wilco (The Album)
Ancora una conferma da Jeff Tweedy e i suoi. Solita classe, ennessimo capolavoro. Ormai nell'Olimpo dei Grandi. Per sempre.
1) Various Artists - Dark Was The Night
Il mio disco dell'anno. Il meglio della scena indipendente oggi, da Antony a Sufjan Stevens, passando per Feist, Arcade Fire, Decemberists, Grizzly Bear, Iron & Wine, Beirut, Yo la Tengo e molti altri fino ai The National, i cui fratelli Dessner sono i deus ex machina di questa selezione. Non un brano poco ispirato. Un (doppio) disco che fa bene al cuore, vostro, e pure a quello di tante persone che offrono. Red Hot Organization, che lavora da anni per combattere l'AIDS, ringrazia sentitamente.